comunità turca in germania

Storia della comunità turca in Germania

La storia della comunità turca in Germania dal Medioevo ai tempi odierni

I Beutetürken, i prigionieri turchi in Germania

La prima traccia di una presenza turca nell’odierna Germania risale addirittura al Medioevo e si ricollega ai Beutetürken, traducibile in italiano come “Prede/bottini turchi”, ovvero prigionieri turchi che, a partire dalle Crociate, venivano presi in ostaggio da conti e signori della guerra tedeschi e poi portati nella loro patria, dove in breve tempo venivano assimilati e fatti convertire al cristianesimo. Pur essendo in gran parte donne e bambini, in alcuni casi si trattava di comandanti con grande esperienza sul campo di battaglia, che talvolta facevano carriere di tutto rispetto nel nuovo paese. Il primo esempio noto, da questo punto di vista, è senza dubbio quello relativo a Mehmet Sadık Selim Sultan, che una volta giunto in Germania venne liberato e fondò addirittura un proprio piccolo casato chiamato Soldan che, secondo alcune fonti, sarebbe collegato anche al celeberrimo Johann Wolfgang von Goethe.

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Fatima Kariman, poi nota come Maria Aurora von Spiegel

Va detto che la maggior parte dei Beutetürken giunse in terra tedesca dopo i vari assedi di Vienna, ma anche in questo caso molti di loro vennero assimilati dalla élite locale e diventarono figure di spicco nel mondo teutonico. Casi celebri sono quelli di Mehmet von Königtreu, che venne elevato a nobile dall’Imperatore Carlo VI d’Asburgo, e di Fatima Kariman, meglio nota con il nome di Maria Aurora von Spiegel, che divenne celebre per essere l’amante preferita di re Augusto II, il quale era così perdutamente innamorato di lei da riconoscere i figli frutto della sua unione, uno dei quali fu Fryderyk August Rutowski, celebre nobile e generale della Sassonia.

L’inizio delle migrazioni turche in Germania

Le cose iniziarono a cambiare con la salita al trono di Federico il Grande di Prussia, il quale era molto ben predisposto nei confronti di musulmani ed ottomani, dando vita alle prime significative aperture riguardo moschee e luoghi di culto. Nel 1763 vide la luce la prima legazione ottomana alla corte prussiana e nel 1798, con la morte dell’ambasciatore e scrittore Giritli Ali Aziz Effendi, venne costruito il primo cimitero musulmano di Germania.

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La Dampfmaschinenhaus für Sanssouci di Potsdam

A partire dal 19° secolo i rapporti fra queste due nazioni divennero tanto buoni da incrementare significativamente gli scambi commerciali e di mano d’opera, tanto che, proprio in quegli anni vennero costruiti una moschea e un cimitero islamico in terra teutonica e vi fu un numero sempre maggiore di tedeschi che si trasferì a Istanbul. A ciò seguì la costruzione di diversi edifici in Germania dalle forme volutamente ottomane, come ad esempio la fabbrica di tabacco Yenidze a Dresda e la stazione di pompaggio Dampfmaschinenhaus für Sanssouci di Potsdam, entrambe dal design volutamente molto simile a quello delle moschee turche.

La comunità turca in Germania dal Secondo dopoguerra

Con il Secondo dopoguerra e la successiva costruzione del Muro di Berlino, la Germania Ovest si ritrovò ad affrontare un’importante mancanza di mano d’opera per poter coronare i suoi sogni di ripresa economica e, per questo, nel 1961 decise di firmare un accordo con la Turchia per garantire l’arrivo di nuovi professionisti per lavori poco qualificati. Inizialmente saranno soprattutto gli uomini ad arrivare, spesso e volentieri con l’idea di rimanere qualche anno e far ritorno al paese natio, ma con l’introduzione del ricongiungimento familiare del 1974 le cose cambiarono, portando la comunità turca a stabilirsi definitivamente nel paese.

I problemi cominceranno con il crollo del Muro di Berlino, in quanto gli abitanti dell’ex Germania Est erano meno abituati al grande multiculturalismo delle Germania Ovest e da quel momento in poi vi furono più di 2000 casi di odio razziale verso i turchi, oltre ad una rinascita sempre più evidente dei movimenti neo-nazisti locali. Tale fenomeno si vede molto bene nel film Aus dem Nichts del regista Fatih Akın, nel quale vengono raccontati alcuni attentati subiti dalla comunità turca a Colonia nel 2004.

Prima di concludere con qualche numero va fatta una precisazione doverosa ed importante riguardo alla migrazione turca in Germania: non tutti i turchi lì presenti sono di origine anatolica, molti sono originari dei Balcani, del Levante (Cipro compreso) e della Grecia, luoghi in cui avevano abitato da secoli ma dai cui neonati stati furono scacciati con provvedimenti più o meno diretti. Secondo le stime odierne (in Germania è proibito far sondaggi su base etnica) attualmente in Germania dovrebbero esserci circa 7 milioni di cittadini di origine turca, la maggior parte dei quali vive nella parte Ovest del paese, anche se Berlino è ancora oggi la città che ne vanta il maggior numero.

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